02/04/2021
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VITAMINA D : Perché, Quando, Come.
(prima parte)
Sono domande che hanno creato, negli ultimi anni, numerosi interrogativi e disparate risposte spesso non basate su solidi principi scientifici.
Una prima precisazione, soltanto formale, riguarda il termine “Vitamina”, in realtà con questo termina si identificano due pro-ormoni, l’Ergocalciferolo(D2), di provenienza vegetale, e il Colecalciferolo(D3) derivante dalla trasformazione del colesterolo cutaneo per effetto di certe radiazioni solari. Questi due pro-ormoni sono poi trasformati, per reazioni che avvengono nel fegato e nel rene, oltre che all’interno delle cellule di numerosi tessuti, nel vero ormone definito col termine di Calcitriolo o 1, 25(OH)2D3, o 1, 25(OH)2D2.
Molto si è studiato per comprendere l’importanza di questo ormone, ma basterebbero alcune semplici considerazioni per comprenderne a pieno il significato. In effetti l’Ergocalciferolo è stata una delle prime sostanze complesse sintetizzate da alcuni primordiali esseri unicellulari viventi nell’ambiente acquatico e che si è poi mantenuta, con il procedere della evoluzione, negli organismi animali superiori assumendo numerose e diversificate funzioni. Per ragioni di brevità basterebbe anche solo pensare alla importanza che riveste la Vitamina D nello sviluppo embrionale e alla presenza nella placenta di alcuni enzimi idonei a produrre l’ormone attivo (Calcitriolo) a partire dal suo precursore. Vi sono ormai prove sperimentali che dimostrano come una adeguata presenza di questo ormone agevoli un corretto sviluppo embrionale e fornisca un minor rischio di incorrere in patologie nell’età adulta, così come risulta fondamentale per raggiungere, più tardi, un miglior picco di massa ossea.
E’ pertanto ovvio come un apporto adeguato di Vitamina D rivesta un’importanza fondamentale nelle ultime fasi della gestazione e nei primi anni della vita fino alla maturità, ma dopo? Quest’ultima è una domanda che ha sollevato numerose controversie scientifiche a causa di risultati sperimentali e clinici contrastanti.
Quello che risulta abbastanza chiaro è che la Vitamina D entra, a vari modi, nel metabolismo di diversi organi e tessuti e non solo sul metabolismo minerale, ma anche su quello glucidico, lipidico, cardio-vascolare, immunitario e una influenza potrebbe essere esercitata anche su certi tumori.
Si deve tuttavia riconoscere che non sempre la Vitamina D appare come l’elemento determinante di una patologia, talora appare come epifenomeno e la sua carenza legata ad altre situazioni che ne hanno limitata la presenza.
E’ indubbio che la presenza, in quasi tutti i tessuti, di un numero elevato di recettori per questo ormone ne sta a dimostrare l’importanza, mentre resta ancora da capire quali siano le concentrazioni più idonee di Vit D, o del suo ormone attivo, che si devono mantenere in circolo per poter consentire il mantenimento di un adeguato stato di salute.
Le diverse opinioni che si sono succedute in merito, sono legate a numerosi fattori che coinvolgono, tra gli altri, l’assunzione con gli alimenti, o l’eventuale supplemento di calcio e fosfato, l’attività delle Paratiroidi, eventuali differenze genetiche nella espressione di proteine e enzimi legati al metabolismo della Vitamina D ed altre variabili che rendono difficile, se non impossibile, definire quale sia il più adeguato livello di Vitamina D da mantenere in tutti i soggetti.
In effetti vi sono categorie di pazienti per i quali anche un adeguato apporto di Vit. D non sembra fornire alcun vantaggio, mentre nei soggetti di maggiore età e istituzionalizzati, un adeguato apporto vitaminico sembra fornire sensibili vantaggi.
In definitiva possiamo considerare la Vitamina D come un ormone fondamentale ad un corretto sviluppo organico e che partecipa, assieme ad altri vari fattori, al mantenimento di un buon stato di salute.