VACCINI E RISCHIO TROMBOSI

I vaccini nella loro generalità, hanno il fine di stimolare il sistema immunitario in modo da fornire una difesa a breve termine verso un agente patogeno e di stimolare il differenziamento di cellule di memoria che possano intervenire in eventuali successive infezione dello stesso agente primario. 

I vaccini pertanto tendono a svolgere una azione che mima l’effetto indotto da un agente patogeno senza tuttavia averne la stessa pericolosità. E’ chiaro quindi che anche i vaccini anti-CoV2 inducano alcuni effetti simili a quelli indotti dal virus stesso e, in particolare, comportino una attivazione del sistema immunitario con liberazione di numerose sostanze (citokine, chemochine, fattori tessutali, attivatori delle piastrine e cellule endoteliali…) responsabili di un forte processo infiammatorio che interferisce sulla emostasi aumentando fattori procoagulanti ed inibendo le naturali vie anticoagulanti e fibrinolitiche. 

Nonostante la complessa patogenesi, la interazione tra infiammazione e trombosi è un aspetto ben conosciuto così come la relazione tra i processi coagulativi e l’induzione di una infiammazione. Si è quindi davanti ad un circolo vizioso i cui effetti devastanti si sono osservati agli inizi di questa pandemia da CoV2. 

E’ personale opinione che i pochi casi di eventi trombotici verificati di recente a seguito di vaccinazioni con il vaccino AstraZeneca facciano parte della casualità e siano legati ad una sommatoria di eventi sfavorevoli quali una imprevedibile eccessiva risposta infiammatoria da parte di alcuni soggetti e ad una particolare predisposizione verso la coagulazione del sangue, anch’essa legata a numerosi fattori.
E’ certo che anche se i casi di trombosi emersi di recente sono pochissimi, in rapporto al numero di vaccinazioni effettuate, il fatto ha destato un grosso clamore facendo dimenticare che questi eventi sono potenzialmente possibili, sia pure rarissimi e legati ad una serie di condizioni concomitanti difficilmente prevedibili ma che, nonostante tutto, possono suggerire alcune precauzioni in soggetti particolarmente esposti a fenomeni di iper-coagulabilità del sangue.
Nonostante quanto sopra, al fine di chiarire i limiti di sicurezza del vaccino AstraZeneca, sarebbe opportuno conoscere se gli altri due vaccini (Pfizer- Moderna), che hanno preceduto quello in esame, hanno comportato analoghi fenomeni trombotici. Se così non fosse, allora certi sospetti potrebbero essere confermati in merito ad una maggiore pericolosità del vaccino AZ che, oltre tutto, ha una struttura diversa dagli altri due in quanto usa come vettore un adenovirus (inattivato) mentre gli altri due usano delle nanoparticelle. 

L’importanza di un chiarimento di questi dubbi è legato anche al fatto che altri vaccini, che stanno per essere distribuiti, prevedono come vettore un adenovirus.
In definitiva vi sono ancora molte cose che si debbono conoscere di questi vaccini completati in una situazione di emergenza e con molti aspetti ancora da chiarire, ma pur sempre indispensabili a limitare i danni di questa aggressiva pandemia. 

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